mercoledì 30 luglio 2008

Incontri

Nel vicolo del vecchio quartiere s’insinua un vento sottile, freddo. Una giornata limpida è scivolata in questa sera cristallina. Dicembre esordisce a tinte forti.
L’ingresso della birreria è ostruito da un gruppetto di persone ferme a chiacchierare. Cristiano mi precede di qualche passo:
- Che cavolo! Neanche le dieci e già c’è ‘sto casino!-
- Considera che è Venerdì -
Un’onda calda, densa di fumo e risate, mi investe gradevolmente.
- Guarda, quelli si stanno alzando. -
Guadagniamo il tavolo che si è appena liberato e ci sediamo soddisfatti.
- Vado io; che vuoi? -
- La solita -
Cristiano si alza e si incammina verso il bancone della mescita.

Adoro questo locale: tavoli di legno, sedie di legno, niente luci al neon né televisori.
Sedute alla mia destra, due ragazze, di circa sedici diciassette anni, bionda l’una, mora l’altra, stanno chiacchierando fittamente.
Criss è di ritorno con le birre.
- Scusate posso prenderne una? - la “moretta” allunga il braccio verso il mio pacchetto di Camel.
- Certo. -
Liquidate le amenità di circostanza - Come vi chiamate? Venite qui spesso? - ci inoltriamo in una piacevole conversazione.
Le “due” si destreggiano tra Jazz e Bioenergetica con estrema disinvoltura. Io, che non nutro molta fiducia nelle nuove generazioni, sono sorpreso; Cristiano è entusiasta. Troppo: conosco quel luccichio nello sguardo; mi accosto al suo orecchio, abbassando la voce:
- Criss, non avranno diciott’anni! -
- Dici? Però sono simpatiche. -
- Saranno simpatiche ma esiste un articolo del Codice “Adescamento di minore”, se proprio devo finire in galera che sia per motivi politici o al massimo per ubriachezza molesta. -
- Ma falla finita. -
Nel frattempo la biondina sta richiamando l’attenzione di due “energumeni” appena entrati che la riconoscono e ci raggiungono.
Uno ha barba e capelli lunghi, abbigliamento anni ‘70 magro e molto alto; l’altro ha capelli cortissimi, giubbotto e “anfibi” neri, meno alto ma decisamente robusto.
Le ragazze fanno le presentazioni:
- Alfonso... Ugo. -
Non sono antipatici e la conversazione riprende, più animata di prima.
Ad un tratto mi sento urtare un piede.
Mi accendo una sigaretta e, di nuovo, qualcuno mi urta sotto il tavolo; mi sistemo meglio sulla sedia.
Osservando il gruppo, mi accorgo che Alfonso, lo Skin-head, è poco partecipe alla conversazione.
Mi sento di nuovo toccare il piede e stavolta non ho dubbi che la cosa sia intenzionale. Percepisco lo sguardo di Alfonso che ha uno strano sorrisetto sulle labbra. E’ troppo!
- Criss, ti sei scordato l’appuntamento? -






- Cosa? Quale appun... -
- Paola, ci aspetta alle undici e mezza... - con una occhiata eloquente.
- Ah... si è vero... beh, scusateci. - e ci alziamo frettolosamente.
- Ma come, andate via? -
- Si, sapete, questa nostra amica... ce ne stavamo proprio dimenticando. -
- Ciao. -
Appena fuori dalla birreria, Criss mi chiede spiegazioni.
- Cazzo, erano cinque minuti che mi faceva “piedino” sotto il tavolo! -
- Ma chi, la bionda o la mora? -
- Lascia perdere... -

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